Ogni popolo prima o poi si è ritrovato ad impastare acqua e farina dando vita a pita, tacos, tortillas, piadine, tigelle….
Qui da noi, a levante, ci siamo inventati i testaieu (da non confondere con i più famosi testaroli della Lunigiana), piccole focaccine sottili che vengono cotte in testetti di argilla dai quali prendono il nome.
Questi testetti anticamente venivano prodotti a mano, senza l’utilizzo di stampi, mio suocero infatti ne possedeva alcuni dalla forma decisamente bizzarra ma molto affascinante.
Oggi questi piccoli tegamini, che vengono prodotti con argilla prelevata nelle cave di diaspro, ormai sono merce rara perché è rimasto un solo artigiano a produrli, in Val Graveglia, più precisamente a Iscioli (li vedete bene nella foto a destra).
I testetti vanno messi nelle braci ardenti e quando sono roventi sono pronti ad accogliere la pastella, quindi, lontano dal fuoco, si impilano in modo che l’impasto cuocia come fosse in un forno.
L’impasto è semplicissimo, acqua e farina nella stessa quantità più sale.
Il condimento più popolare è il pesto, ma sono ottimi anche solo con olio e parmigiano, o aglio e olio.
Ora… Io li adoro ma, piccolo particolare, non ho nulla nel mio appartamento che assomigli ad un forno a legna o un caminetto 😭.
Mi sono quindi studiata il modo per farli in padella il più simile possibile a quelli veri.
Li faccio così: metto in una ciotola la farina ( per 2 persone andranno benissimo 300 gr), di solito uso 1/2 farina 00 e 1/2 di farro o integrale o di castagne, aggiungo un pizzico di sale e birra quanto basta per ottenere un composto cremoso, non troppo liquido ma molle (tipo quello dei pancakes)che poi cuocio in una padella antiaderente proprio come i pancakes.
Gli originali sono decisamente diversi, più morbidi al centro e asciutti fuori visto le temperature a cui sono cotti, ma il sapore è veramente buono e quando li faccio sono sempre un successo!!!
In fondo non è semplice trovarli fatti come si deve, o si ha la fortuna di conoscere qualcuno con un forno a legna o si va in estate ad una delle numerose sagre a loro dedicate.
Li ho inseriti negli antipasti perchè nelle nostre trattorie di solito vengono serviti all’inizio del pasto, direi però che sono più realisticamente un piatto unico, oppure un primo… provateli e vedrete!!!