Biscotti del Lagaccio


Chi non conosce i biscotti Lagaccio? Ne sapete la storia?⁣

Sulle prime alture alle spalle di Genova intorno al 1539 Andrea Doria fece realizzare un bacino artificiale sfruttando le acque del rio San Tommaso allo scopo di creare una riserva idrica per i giardini del meraviglioso Palazzo del Principe.⁣

Quel grigio specchio d’acqua fu la causa di numerosi e gravi incidenti motivo per il quale fu soprannominato “u lagassu”, il lagaccio, nome che ancora oggi indica il quartiere che sorge in quella zona (il lago non c’è più) ed anche i biscotti che vedono le proprie orogini proprio sulle sponde di quel bacino.⁣

Come tante altre ricette genovesi anche questi biscotti nacquero per soddisfare le necessità di chi andava per mare e all’inizio si trattava di fette biscottate probabilmente non dolci.⁣

Nel corso dei secoli, aggiungendo semi di anice, burro, zucchero, sono diventati i biscotti che tutti conoscono e che famose industrie producono.⁣

Io li adoro, la colazione con i lagaccio sa di famiglia e tradizione e questa volta ho provato a farli io, con Pippo, il mio lievito madre 😊. Le dosi sono queste :⁣


400 g di farina 00⁣
200 g di lievito madre ⁣
150 g di zucchero⁣
140 g di acqua⁣
120 g burro⁣
Un cucchiaino di semi di finocchio⁣
Un pizzico di sale⁣
3 gocce di aroma rum e 3 di aroma arancia ⁣

Dopo aver rinfrescato la madre per due volte (Proverò presto la versione con lievito di birra e vi dirò) l’ho fatta sciogliere nell’impastatrice con l’acqua e lo zucchero.

Ho aggiunto poco alla volta la farina ed in seguito il burro a pezzetti, i semi, gli aromi ed il sale impastando fino ad ottenere un bell’impasto liscio.

Ho rovesciato sul tavolo la pagnotta, ho dato qualche piega, ed ho lasciato riposare coperta un ora circa dopodichè ho messo nel frigo per la notte.

Al mattino ho ripreso l’impasto e, dopo averlo lasciato a temperatura circa un’ora, ho formato dei filoncini che ho messo a lievitare sulla placca rivestita di carta forno, coperti, fino al raddoppio (possono volerci anche 12 ore).

Una volta lievitati li ho infornati a 200° per 40 minuti circa (e comunque fino a doratura) ed una volta sfornati li ho lasciati riposare 6 ore.

Trascorso questo tempo li ho tagliati trasversalmente dando la tipica forma e li ho tostati in forno a 180° da entrambe le parti.

Una volta raffreddati si conservano in un contenitore ermetico per moltissimi giorni… se resistete!